Altezza Reale, da circa due anni, Voi siete l’attuale Capo della Casata dei Borbone Due Sicilie e quindi di tutti gli Ordini dinastici ad essa collegati. Tra questi ordini, il più conosciuto per la sua antichissima origine storico-leggendaria e per il numero di appartenenti è senza dubbio il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Quanti cavalieri e dame di questo Ordine ci sono oggi in tutto il mondo?
L’Ordine ha, in tutto il mondo, più di quattromila cavalieri e dame, distribuiti in diversi continenti e paesi. In questi Paesi l’Ordine è organizzato in Real Commissioni con un presidente e un consiglio di governo locale che agisce autonomamente, ma sempre dipendente dalla sede dell’Ordine.
E’ risaputo che le varie Delegazioni svolgono le loro attività nel propri territorio ma Quali attività o progetti svolge il Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio nel mondo?
L’Ordine svolge numerose attività in tutto il mondo dove ha una struttura e anche in alcuni paesi in cui è richiesto il suo aiuto. Le farò un esempio. In Perù, un paese in cui abbiamo solo pochi cavalieri e non c’è delegazione o Real Commissione dell’Ordine, abbiamo collaborato con il Seminario del Cuore di Cristo, della diocesi di Callao, per aiutare la formazione di nuovi sacerdoti. Gran parte delle nostre risorse sono destinate a seminari, aiuti ai monasteri, al ricovero e ai bisognosi che ne fanno richiesta. Quest’anno abbiamo anche celebrato diversi eventi culturali e religiosi.
La struttura dell’Ordine Costantiniano in Italia funziona bene? Com’è strutturato l’Ordine, avete una sede a Roma e una a Milano? Quante delegazioni ci sono?
L’Italia è un Paese molto speciale per l’Ordine, dovuto ad evidenti legami con esso, il Ducato di Parma e il Regno delle Due Sicilie. In Italia c’è una Real Commissione presieduta dall’illustrissimo Duca Don Diego de Vargas Machuca, gentiluomo di Sua Santità, appartenente ad una nobile famiglia di origine spagnola, ma stabilitasi secoli fa in Italia. All’interno del territorio italiano ci sono dodici delegazioni, ciascuna con a capo un Delegato e relativi responsabili interni della delegazione. In tutte le delegazioni c’è anche un cappellano. Sebbene il Presidente della Real Commissione per l’Italia viva a Milano, la sede ecclesiastica dell’Ordine in Italia è a Roma, nella Basilica di Santa Croce in Flaminio.
Altezza, quale futuro avrà l’Ordine Costantiniano nel mondo di domani tenuto conto che non è soggetto di diritto internazionale come l’Ordine di Malta e che nemmeno possiede le risorse economiche del Santo Sepolcro (che dipende dal Vaticano)? Cosa auspica come Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano? Forse una riunione dei due rami? Un riconoscimento ufficiale da parte di un ente internazionale come l’ONU come “membro osservatore”?
L’Ordine Costantiniano desidera continuare a lavorare per gli altri in modo costante e silenzioso. Soprattutto per la propagazione della Fede, la difesa della Chiesa e della Croce. Sappiamo dell’esistenza del ramo capeggiato da mio cugino il Duca di Castro, ma le nostre attività sono diverse. Come cattolici crediamo nel valore della riconciliazione e da parte nostra c’è sempre stata una buona disposizione per questo, anche se non sempre abbiamo avuto una risposta soddisfacente. Il futuro dell’Ordine, come quello di tutti noi, è nelle mani di Dio. Non ci paragoniamo o pensiamo che dovremmo farlo, con altri Ordini di diritto internazionale come l’Ordine di Malta e il Santo Sepolcro, a cui appartengo, ma che hanno caratteristiche diverse anche se altrettanto lodevoli.
In riferimento alla questione dinastica si pensava e si sperava che lo scorso 2014 fosse stata firmata una pace tra Voi e il Duca di Castro ma ahimè durò poco tempo e adesso forse la situazione dei due “rami” è peggiorata. Negli ambienti dell’aristocrazia ci si chiede con quale legittimità un “pretendente al trono” come lo è il Duca di Castro possa emanare un decreto che va a cambiare la legge di successione della Casata dei Borbone due Sicilie che esiste da secoli e che fu scritta da un Re in carica e quindi con l’autorità che gli competeva. Mi pare un po’ una forzatura. Cosa ne pensate Altezza?
Non giudico le azioni di mio cugino, il Duca di Castro. I nostri percorsi sono paralleli e non coincidenti, nonostante l’illusione piena di speranza dell’accordo di Napoli che Lei cita che ho firmato, a nome del mio augusto padre, l’Infante Don Carlos. Sono sempre stato aperto al dialogo, ma ovviamente i fatti parlano da soli e al momento le cose non sembrano essere state facilitate dal Duca di Castro e dal suo ambiente. Ad ogni modo, mio cugino, il Duca di Castro, non ha il diritto di apportare modifiche nella Casata dei Borbone Due Sicilie.
Quali sono i Vostri rapporti con Vostro cugino Re Felipe VI di Spagna? Quali sono i Vostri rapporti con le altre famiglie Reali nel mondo?
Il mio rapporto con S.M. Re Filippo VI è di affetto, rispetto e totale lealtà, proprio come lo era ed è tuttora con il suo augusto padre, S.M. Re Don Juan Carlos. Con il resto delle famiglie reali del mondo, ho rapporti di parentela più o meno strette, nonché buone relazioni personali.
Circa un anno e mezzo fa siete andato con la Vostra famiglia a far visita al Sommo Pontefice Francesco in Vaticano. Che impressione Vi ha fatto?
Il Santo Padre è stato molto gentile e affettuoso con tutti noi, ma soprattutto con i bambini. Si nota che si sente a suo agio tra i bambini e i giovani. Ciò ha reso felici i miei figli e noi a vederli contenti. Si è comportato come il Padre spirituale che è per tutti i cattolici.
In quale città italiana vi sentite più a casa? Cosa Vi piace di Napoli e di Palermo?
Grazie a Dio sono sempre stato ricevuto in Italia con grande ospitalità e affetto, e mi sento molto bene ovunque, ma non Le negherò che i legami speciali della mia Casa con Napoli e Palermo, mi rendono molto confortevole stare in entrambe le capitali del vecchio Regno delle Due Sicilie
Venite spesso in Italia? State seguendo dei progetti o attività particolari in Italia come Capo della Real Casa come ad esempio, allestimento di mostre, inaugurazione di strade o busti di Vostri antenati, restauro di opere, sensibilizzazione del recupero della memoria storica del Regno delle Due Sicilie?
Sia io che mio figlio, il Duca di Noto, abbiamo visitato e continueremo a visitare l’Italia sostenendo tutte le attività culturali e la memoria del nostro antico Regno ma con la consapevolezza ed il rispetto dell’attuale status quo con la Repubblica Italiana.
Vi fa piacere l’affetto e la dedizione che tanti italiani (tra l’altro non solo dell’Italia meridionale ma anche settentrionale) ancor oggi Vi tributano come rappresentante della Casata dei Borbone due Sicilie?
Soprattutto li ringrazio per la fedeltà ed interesse per il ricordo di ciò che siamo stati. Non si può andare avanti senza fare affidamento sul passato. Siamo, in parte, ciò che sono stati i nostri antenati e in tutta Italia ho sempre trovato grande rispetto e interesse per il nostro passato. Cerco e vorrei non deluderli mai. Tuttavia, sono una persona del nostro tempo e guardo sempre con speranza.
E’ risaputo che Re Juan Carlos aveva come passioni la caccia, la vela e le corride di tori e che tifa Real Madrid. Di Re Felipe VI si sa che anch’egli ama la vela, lo sci e lo squash e che tifa l’Atletico. Voi Altezza che hobbies avete e per squadra tifate?
Il mio grande hobby è la campagna e la natura. Grazie a Dio ho potuto dedicarmi a lavorare in quello che è anche il mio hobby. Sono fortunato per questo. Ma forse il mio più grande hobby è stare con la mia famiglia. Mi piace stare vicino a mia moglie e ai miei figli, che sono la gioia della mia famiglia e meritano e richiedono la mia attenzione. Per loro lavoro giorno per giorno.